Andrea De Luca

Andrea De Luca è un maestro pizzaiolo nato a Roma il 27 Luglio del 1987, proviene da una famiglia di agricoltori, in cui gli è stata trasmessa la cultura del mangiare sano, con prodotti naturali e cibo fatto in casa. Inoltre sua nonna era una grande cuoca, ha lavorato per la nobile famiglia Odescalchi, forse lei su tutti ha avuto maggiore influenza sulla propensione di Andrea per l’arte culinaria. Andrea si diploma presso la scuola alberghiera, specializzandosi nel settore di sala e bar, dopodiché si trasferisce in Irlanda dove sperimenta un’esperienza lavorativa in tale settore. Terminata l’esperienza irlandese, Andrea si addentra in una nuova avventura, decide di prendere in gestione una pizzeria al taglio, sita nel comune di Ladispoli, in provincia di Roma. Sebbene non possiede le dovute conoscenze sulla materia, dimostra un’ottima inclinazione verso l’arte bianca, appassionandosi giorno dopo giorno maggiormente alla professione del pizzaiolo. Decide, dunque, di affiancare il suo dipendente pizzaiolo, per apprendere questa nobile arte, imparando con il tempo a gestire l’intero processo produttivo che porta alla pizza.
Divenuto un buon pizzaiolo, Andrea decide di fare nuove esperienze lontano dall’Italia, vende quindi la sua attività, e si trasferisce in l’Australia, a Perth, capitale dello stato australiano dell’Australia Occidentale . Qui conosce Raffaele Brotzu, titolare della pizzeria “Delisio Pizza Romana”, e detentore del titolo di campione del mondo di pizza in teglia, ottenuto al “World Pizza Champions” di Las Vegas.
Sotto la guida formativa del maestro Brotzu, Andrea matura notevolmente dal punto di vista professionale, inoltre l’avventura in un nuovo paese, con una nuova cultura, lo aiuta a maturare anche dal punto di vista caratteriale. Tornato in Italia fa molte esperienze nelle più note pizzerie della provincia romana, tra cui lavora presso “Alberto’s Pizza” di Alberto Di Pietro a Cerenova, pizzeria “Doppio Zero” a Ladispoli ed una breve esperienza da  “Pizzarium” di Gabriele Bonci a Roma. Inoltre fa esperienze importanti anche in eccellenti ristoranti, su tutti il ristorante “Gli Ulivi”(due forchette gambero rosso), con lo chef Pierluigi Gallo, ed il ristorante-pizzeria “Exquisitaly” con lo chef Antonello Migliore.
Naturalmente Andrea, durante la sua carriera, ha dedicato molto tempo alla sua formazione, studiando costantemente da autodidatta e seguendo corsi di formazione: nel 2012 segue un corso professionale di pizzaiolo presso “Associazioni Pizzerie Italiane”, specializzandosi in pizza in teglia; nel 2015 frequenta un corso da chef presso “Italian Chef Academy”.
Il mondo delle competizioni lo ha sempre stimolato, quando può partecipa sempre ai campionati di pizza, che gli hanno permesso di ottenere una buona notorietà nell’ambiente, riscuotendo buoni piazzamenti, tra cui: nell’edizione del 2017 del “Campionato Italiano Assoluto Di Pizza” si classifica ottavo nella categoria pizza in teglia; nel 2018 viene premiato presso “la Città Della Pizza” a Roma come miglior novità di pizzeria a taglio, durante la sua esperienza al “Exquisitaly”; sempre nel 2018 al “Campionato Internazionale Di Pizza Alla Castagna” ottiene un ottavo posto.Nel aprile 2019 partecipa al ITALIAN PIZZA CONTEST Piazzondosi sul podio al terzo posto.
Nel 2019 apre la sua pizzeria “Teglia Romana” a Ladispoli, dove prepara un impasto diretto, con un mix di farine, di cui il 60% di tipo 1, il 30% di tipo 0 ed il 10% di semola rimacinata. Idrata l’impasto all’80%, lo fa maturare per 48 ore ed infine farcisce le sue pizze con ingredienti a km 0 di ottima qualità.
Nella sua pizzeria Andrea prepara pizze esclusive come la gricia con cipolla caramellata; la pizza patate ‘nduja, bottarga e salsa verde; la pizza con carciofi alla romana, pancetta, pecorino romano e liquirizia; e molte altre con cui delizia ogni giorno il palato dei suoi clienti.

Pizzeria Sancho – Fiumicino

FRANCO DI LELIO, detto SANCHO. Sancho gestisce la sua pizzeria a taglio a Fiumicino con la famiglia e fa una delle migliori pizze della provincia romana. Gabriele oggi dedica a Sancho la PIZZA POMODORO, MACCARELLO e MAIONESE, ossia quella che lui mangiava da ragazzetto proprio da Sancho. Il maccarello sostituisce il tonno in scatola, quindi sarà ancora più buona del previsto……

Sancho è la pizzeria a taglio che dal 1969 delizia appassionati, gourmet e semplici avventori della pausa pranzo con una pizza superlativa. Per chi vive a Fiumicino è un’istituzione. Consigliare Sancho vuol dire vincere facile, nonostante il locale sia piccolissimo, e alle volte si trovi la fila. Pazienza, ricordate che il premio per l’eventuale attesa sarà un’esperienza da conversione immediata alla nuova religione. Fatta di base bassa, croccante ma ben alveolata, con i condimenti che variano dalla tradizione agli accostamenti più arditi. Il segreto di un successo costante, lungo 46 anni?

Semplicità, romanità (nell’accezione migliore, che garantisce simpatia e qualche risata al bancone), passione per la materia prima tramandata dal patron Franco Di Lelio ai figli, invitati a proseguire la tradizione.

sancho, cinghiale e asparagi suppli

sancho esterno

Il locale, come detto, è piccolo, ma con la bella stagione ci si può fermare a mangiare fuori. Vietato mortificare il passaggio da Sancho non assaggiando i supplì. Al cinghiale e asparagi sono una cosa d’una bontà da piangere: mozzarella filante e tutti gli ingredienti che fanno capolino dalla panatura calda.

Ma parliamo di pizza, se non sapete da dove cominciare fate tesoro dei miei consigli:

pizza mimosa, sancho

sancho, pizza porchetta

sancho, pizza tonno e pomodoro

Amatriciana: voluttuosa e carnale, con il sugo che cola e il pecorino saporito;
Mimosa: patate lesse, mozzarella e peperoncino, un condimento spesso, sofficissimo e poi all’improvviso arriva il piccante.
Mortazza: se avete assaggiato queste non potete esimervi dal provare le pizze ripiene, con la mortazza, che poi sarebbe la mortadella, ma anche con la porchetta e un cavallo di battaglia del locale, la tonno e pomodoro (dopo averla provata penserete: ma come ho fatto finora?)

Quelli di Sancho spiegano: “I pomodori per lo più so’ de Maccarese” cit. – e la maionese fatta in casa.

Incredibilmente ho scoperto spulciando in rete che nonostante sia un luogo di culto del gastrofighettismo capitolino, compresi chef e pizzaioli (un classico incontrarci Pascucci, che ha il suo ristorante Porticciolo esattamente dall’altra parte del fiume- o Gabriele Bonci, che ha spesso detto di considerare quella di Sancho la pizza al taglio migliore di Roma), non esistono nemmeno nei foodblog più aggiornati racconti sulla pizza di Sancho.

Sancho e le rotelle

Siccome sono appena arrivate le “due rotelle” della guida Pizzerie d’Italia del Gambero Rosso, e si prevede che l’afflusso dei clienti, già consistente, aumenti ancora, andate a festeggiare presto con un bel giro di assaggi.

Sancho è la pizzeria a taglio che dal 1969 delizia appassionati, gourmet e semplici avventori della pausa pranzo con una pizza superlativa. Per chi vive a Fiumicino è un’istituzione. Consigliare Sancho vuol dire vincere facile, nonostante il locale sia piccolissimo, e alle volte si trovi la fila. Pazienza, ricordate che il premio per l’eventuale attesa sarà un’esperienza da conversione immediata alla nuova religione. Fatta di base bassa, croccante ma ben alveolata, con i condimenti che variano dalla tradizione agli accostamenti più arditi. Il segreto di un successo costante, lungo 46 anni? Semplicità, romanità (nell’accezione migliore, che garantisce simpatia e qualche risata al bancone), passione per la materia prima tramandata dal patron Franco Di Lelio ai figli, invitati a proseguire la tradizione. sancho, cinghiale e asparagi suppli sancho esterno Il locale, come detto, è piccolo, ma con la bella stagione ci si può fermare a mangiare fuori. Vietato mortificare il passaggio da Sancho non assaggiando i supplì. Al cinghiale e asparagi sono una cosa d’una bontà da piangere: mozzarella filante e tutti gli ingredienti che fanno capolino dalla panatura calda. Ma parliamo di pizza, se non sapete da dove cominciare fate tesoro dei miei consigli: pizza mimosa, sancho sancho, pizza porchetta sancho, pizza tonno e pomodoro Amatriciana: voluttuosa e carnale, con il sugo che cola e il pecorino saporito; Mimosa: patate lesse, mozzarella e peperoncino, un condimento spesso, sofficissimo e poi all’improvviso arriva il piccante. Mortazza: se avete assaggiato queste non potete esimervi dal provare le pizze ripiene, con la mortazza, che poi sarebbe la mortadella, ma anche con la porchetta e un cavallo di battaglia del locale, la tonno e pomodoro (dopo averla provata penserete: ma come ho fatto finora?) Quelli di Sancho spiegano: “I pomodori per lo più so’ de Maccarese” cit. – e la maionese fatta in casa. Incredibilmente ho scoperto spulciando in rete che nonostante sia un luogo di culto del gastrofighettismo capitolino, compresi chef e pizzaioli (un classico incontrarci Pascucci, che ha il suo ristorante Porticciolo esattamente dall’altra parte del fiume- o Gabriele Bonci, che ha spesso detto di considerare quella di Sancho la pizza al taglio migliore di Roma), non esistono nemmeno nei foodblog più aggiornati racconti sulla pizza di Sancho. Sancho e le rotelle Siccome sono appena arrivate le “due rotelle” della guida Pizzerie d’Italia del Gambero Rosso, e si prevede che l’afflusso dei clienti, già consistente, aumenti ancora, andate a festeggiare presto con un bel giro di assaggi.

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Giancarlo Casa – La Gatta Mangiona

Biografia

Dopo aver lavorato in altri campi del settore alimentare, nel 1999 Giancarlo Casa decide di aprire una pizzeria per realizzare un’idea che aveva da un po’ di tempo : liberare la pizzeria dallo stereotipo della bassa qualità  degli ingredienti “perché la pizza deve costare poco”.

Inizia così un lavoro continuo di sperimentazione d’impasti, di nuove combinazioni di ingredienti  e di selezione dei prodotti che ancora oggi continua.

Il successo di pubblico e di critica lo sprona a continuare nella direzione intrapresa e La Gatta Mangiona diventa in pochi anni una delle pizzerie guida nel rinnovamento di un settore fino a quel momento statico.

Negli anni la proposta si arricchisce con la creazione di nuove pizze come “La pizza di Igles” con fior di latte, pomodori speziati al forno e misticanza di erbe e fiori eduli, nata da una collaborazione con lo chef Corelli, e nuovi supplì come quello con scampi freschi e mele verdi al curry.

La Gatta Mangiona è una pizzeria che propone un ampia gamma di pizze e fritti, completando l’offerta con una piccola scelta di primi piatti e carne alla griglia, oltre ai nostri dolci “casalinghi”.

Caratteristica del locale è la presenza di centinaia di gatti in varie forme: disegni e stampe alle pareti e una collezione di più di 300 gatti di diversi materiali e stili provenienti da tutto il mondo.

Sin dall’inizio la nostra passione per il vino ci ha spinto ad avere una carta importante con circa 150 vini, compresi diversi champagne e qualche “chicca enologica”, e una scelta di un ottantina di birre artigianali.

Periodicamente proponiamo serate speciali di abbinamento pizza-vino, a volte ospitando i migliori pizzaioli italiani per condividere la nostra comune passione.

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